Opus Dei: lavoro abusivo
25.03.2012 19:16Dal sito cadoinpiedi.it si riporta:
LAVORO ABUSIVO E SENZA CONTRATTO CON L'OPUS DEI
di Emanuela Provera - 25 Marzo 2012
"El Mundo" racconta le storia di sei donne che hanno denunciato l'Opera per violazione delle norme in materia di regolarizzazione dei rapporti di lavoro
Nei mesi scorsi ho ripercorso la storia di aderenti all'Opus dei che dopo esserne usciti hanno raccontato casi di abuso o sfruttamento del lavoro ; da cui si sono generate denunce e procedimenti giudiziari a carico dell'istituzione. Qualche settimana fa Antonio Rubio, vicedirettore del quotidiano El Mundo, ha raccolto le storie di sei donne che nei mesi scorsi hanno denunciato l'Opus Dei per violazione delle norme in materia di regolarizzazione dei rapporti di lavoro.
Gli esposti si riferiscono a lavoro abusivo, senza contratto e sono stati presentati da donne che entrarono nell'Opera da giovani e furono destinate a lavori interni di direzione dei Centri, amministrativi o domestici.
Le denunce forniscono dettagli su presunte violazioni commesse dalla prelatura tra gli anni '70 (settanta) fino ad oggi e sono state presentate agli Ispettorati del Lavoro di Madrid, Vitoria, Santander, Pontevedre e Siviglia, fra giugno e dicembre del 2011. Come normalmente succede in questi casi le donne preferiscono mantenere l'anonimato per timore di rappresaglie professionali o ritorsioni.
- M.G.M entrò nell'Opus Dei a 14 anni e vi rimase per 20 anni con mansioni di cuoca e addetta ai lavori domestici "In nessuno dei luoghi dove ho lavorato ho ricevuto una retribuzione, poiché la dovevo dare interamente alla Prelatura".
- A.P. che ha presentato denuncia in novembre, racconta di aver lavorato "in nero" per 14 anni in cambio solo di vitto e alloggio. "Ho contratto una malattia psichica e denuncio inoltre che le persone inferme psichicamente lavorano o non lavorano a seconda delle decisioni dei direttori dell'Opus Dei e non di quelle dei medici...".
- C.R.P. riferisce di avere lavorato come impiegata amministrativa per 18 anni nelle residenze dell'"Opera" senza mai avere avuto un contratto di lavoro. Nell'esposto inviato all'Autorità Centrale degli Ispettorati del Lavoro punta il dito su presunte irregolarità che riguarderebbero anche le persone assunte: "E' normale che un'impiegata sia dichiarata per un numero di ore molto inferiori a quelle di lavoro effettivo e con mansioni più basse di quelle per le quali è stata assunta".
- La quarta donna abbandonò l'istituzione nel 2010, dopo 40 anni nel corso dei quali ha prestato lavoro senza contratto in lavori amministrativi e domestici. Oltre ad aver contratto un'infermità psichica, attualmente si trova in stato di "incapacità al lavoro".
- Un'altra, M.I.M., che aveva diretto centri e associazioni, ha presentato denuncia in giugno. Come risposta, l'Ispettorato del Lavoro l'ha invitata a rivolgersi ai Tribunali ordinari.
- Infine l'ultima denuncia è quella di una donna che ha lavorato per l'istituzione 30 anni, nella cui vita lavorativa risultano soltanto 14 anni di contribuzione. Intervistato dal quotidiano spagnolo, un portavoce della prelatura dell'Opus Dei ha asserito di trovarsi senza possibilità di difesa perché le autorità competenti (ispettorati del lavoro) non avrebbero comunicato alcuna denuncia contro di loro. E conclude dichiarando che "l'Opus Dei ha sempre agito, agisce e agirà nel rispetto delle normative vigenti".
NOSTRO COMMENTO: Brava Emanuela! Continua a denunciare tutte le storture che riscontri nell’Opus Dei. Un caro saluto da Fernando
Sei donne hanno riferito la presunta frode da parte dell'Opus Dei alla sicurezza sociale
Fonte: https://www.elmundo.es/elmundo/2012/01/29/espana/1327838306.html
"Ho lavorato 14 anni senza essere scaricata in sicurezza sociale, (...) Ho continuato a lavorare quando sono malati psicologicamente (...), mai ricevuto un libro paga." Sono le accuse più ripetute nelle cause negli ultimi mesi si sono depositati presso l'ispettorato del lavoro dell'Opus Dei sei exnumerarias nei confronti dell'istituto, e si rivela Chronicle Domenica. Queste sono donne che hanno partecipato al lavoro durante la sua giovinezza e che sono stati destinati a lavori domestici, sia nella gestione della scuola, amministrativa o domestico. Dopo la partenza, hanno trovato le loro storie di lavoro di quegli anni sono vuote.
Le sei donne sostiene che "la frode sicurezza sociale continua." Le loro richieste, precisando presunte violazioni dagli anni settanta ad oggi, sono stati registrati tra giugno e dicembre dello scorso anno per gli ispettorati del lavoro a Madrid, Vitoria, Santander, Pontevedra e Siviglia. Professionisti per timore di rappresaglie, che preferiscono restare anonimi.
L'ultima di queste richieste è stato presentato durante lo scorso Natale. L'azienda M.G.M. e che è entrato all'età di 14 anni nel lavoro, dove è rimasto per due decenni che svolgono funzioni di un cuoco e lavori di casa: "In nessun posto dove ho lavorato preso i soldi, ma consegnati direttamente alla prelatura".
AP, che ha segnalato la sua applicazione nel mese di novembre, elenca presunti abusi sul lavoro in varie destinazioni. In tutto, 14 anni di lavoro "nero" in cambio, come altri, vitto e alloggio. "Psicologicamente malato, e ha anche denunciato i malati decidono di lavorare o meno come i direttori dell'Opus Dei e non medici (...)".
Il terzo dei richiedenti, CRP, racconta che durante i suoi 18 anni di gestione delle residenze di lavoro non ha mai avuto un contratto formale. Nella lettera inviata all'Autorità Centrale dei punti Ispettorato del lavoro per presunte irregolarità che possano avere ripercussioni anche coloro che si sono stati dimessi, "E 'molto comune per un dipendente viene assunto da un numero molto inferiore di ore lavorate e a livelli inferiori rispetto alle loro qualifiche ".
Il quarto dei candidati ha lasciato l'istituto nel 2010, dopo quattro decenni in cui, dice, lavorava senza un contratto di lavoro amministrativo e la casa. Dopo psicologicamente malato, oggi è "incapace di attività lavorativa". Un altro dei querelanti, MIM, che ha guidato le istituzioni e le associazioni, ha registrato la sua dichiarazione nel mese di giugno. In risposta, l'Ispettorato del lavoro è stato invitato a chiedere al tribunale. L'ultima relazione è per una donna che ha trascorso tre decenni di lavoro per l'istituzione, ma la cui vita lavorativa sono solo 14 mesi di contributi.
Tutti i candidati concordano sul fatto che non avrebbero mai potuto votare o la loro destinazione, o dei loro doveri professionali, o le condizioni che ne derivano. Una voce autorevole della Prelatura dell'Opus Dei ha assicurato che sono in "stato di impotenza completa", perché lavoro non ha riportato alcun reclamo contro di loro. Ha spiegato al Chronicle "Opus Dei ha sempre agito, agisce e ad agire in conformità con la legislazione attuale".
Tag:
———
Indietro